Collezionismo fa rima con massimalismo
Recentemente mi sono iscritta ad un gruppo di Facebook sul collezionismo, perché gira e rigira sono questo. In parallelo, la mitica Giorgia Vecchini ha lanciato una domanda, e cioè se come collezionisti siamo più completisti o selezionatori.
All’interno degli spazi di case massimaliste viene fuori il piglio del collezionista e quindi il cerchio si chiude.
Ma che collezionista sono?
Innanzitutto io colleziono materiale sui seguenti argomenti: i gatti, Lady Oscar e il mondo a lei collegato (dagli shojo al periodo storico passando per manga ed anime anni Settanta e Ottanta) e i generi del fantastico, con particolare interesse per il fantasy e le serie cult come Buffy e The X-Files. Poi ci sarebbero tante altre cose che ho trovato e trovo interessanti nel corso degli anni, ma che seguo molto meno o che ho mollato.
All’interno di questi filoni, io alterno un atteggiamento completista ad uno da selezionatrice: nel senso che chiaramente mi piace avere quanto più materiale possibile sulle cose che amo, cercando anche pezzi insoliti, ricercati e particolarmente belli, ma tengo d’occhio il costo, lo spazio che ho in casa e alla fine la qualità di quello che si trova.
I gatti sono un soggetto che ha ispirato e continua ad ispirare di tutto, dalle cartoline alle statuine, dai peluche ai cuscini, senza dimenticare i libri e chiaramente qui vince quello che piace davvero, guardando ovviamente all’aspetto estetico. Lady Oscar mi ha spinta a cercare tante cose preziose e belle, ho evitato solo i pezzi troppo cari (le meravigliose bambole Takara e Dolfie), anche qui ho guardato molto a cosa mi piaceva e all’effetto nostalgia e lo stesso criterio mi ha ispirata per le cose legate a lei, manga ed epoca in testa. Per il fantasy e fantastico l’accumulo ha riguardato soprattutto materiale cartaceo, libri e riviste, con qualche gadget tipo le action figures.
Diciamo che sono sempre alla ricerca di cose belle con cui circondarmi, ma guardo anche a quello che ho raccolto in questi anni con orgoglio e felicità e sì, sono sempre più selettiva, ma credo sia inevitabile.