Oriente

Il fascino dell’Oriente

Mi sono appassionata all’Oriente a causa di due immaginari, uno è quello dei romanzi di Emilio Salgari e l’altro è quello dei manga e degli anime: colori, profumi, spezie, musiche, immagini, oggetti, cibi, non hanno mai smesso di affascinarmi, anche all’interno di contesti in fondo creati per l’occasione come il Festival dell’Oriente a Torino.

Io mi sento cittadina del mondo, del resto i numeri che uso sono indiani, il computer cinese, in quello che mangio ci sono cose che arrivano da Cina, mondo arabo, Americhe, i miei antenati erano Celti e Etruschi, la lingua che parlo è nata sul Mediterraneo, amo film, libri e fumetti che arrivano dai quattro angoli del mondo, e quindi non posso essere solo una cosa, ma l’incontro di tante culture.

In posti come il Festival dell’Oriente trovo tante cose che amo e ne scopro di nuove, le golosità indiane e arabe, la bigiotteria, i teli d’arredo, i gadget sui manga, i tatuaggi all’henné, la frutta secca vietnamita, le bambole giapponesi, le riproduzioni di opere come il Taj Mahal e l’esercito di terracotta, e sempre mi sento a casa, perché in fondo quelle cose sono parte di me e di tutti. Non è essere fiocchi di neve non avere radici, anzi forse io ne ho troppe, visto che amo cose di tutto il mondo, dall’Egitto al Giappone, dalla Gran Bretagna all’India, dall’Italia all’Irlanda, dalla Spagna alla Cina.
E ovviamente non vedo l’ora che arrivi il prossimo festival dell’Oriente, dove ci saranno importanti novità su manga e anime.