Donne e femminismo,  Torino

Grazie Anna!

Tutti la conoscevamo come Anna la pazza, la vecchietta vestita in stile estroso che durante ogni manifestazione si buttava a ballare in mezzo a tutti, picconando paletti triti e ritriti ma purtroppo presenti e ammorbanti come il decoro, le cose che una persona anziana, soprattutto se donna, non deve fare e le regole sociali.
Andava ai cortei e spesso salvava situazioni che stavano degenerando, si chiamava comunque Anna, Anna Camillini, 75 anni, un passato di dolore in quei lager che si chiamavano manicomi, a cui aveva reagito a modo suo, portando estrosità e gioia in mezzo al mondo. Se ne è andata ai primi di ottobre di quest’anno, lasciando un vuoto, in questo mondo che sta precipitando nelle tenebre, soprattutto per quello che riguarda noi donne, e lasciandoci la lezione che nella vita bisogna essere se stessi, costi quello che costi.
Per questo io dico: grazie Anna! Io non credo che di là ci sia niente, credo che tutte le nostre carte ce le giochiamo qui, nel bene e nel male, ma credo che sia qui che possiamo dare il massimo, e Anna l’ha fatto. Ci ha dato una delle cose più belle che si possano dare ai propri simili, ci ha resi felici. Per cui grazie, ovunque tu sia. Ti ricorderemo attraverso la musica e i tuoi balli, e attraverso quello tu vivrai nei nostri cuori.