Di fronte a questa immagine, non ho dubbi su cosa scegliere ed è la foto sotto. Le due cose sopra rappresentano due aberrazioni in cui non mi riconosco, così come non mi riconosco ormai in tanti modi di vivere sociali e meno che sono emersi in questo ultimo periodo.
Per tanto tempo ho guardato al progresso e al futuro in un’ottica positiva, pensando che i problemi si sarebbero risolti e si sarebbe stati meglio. Ma ora non la penso più così, forse ho deciso di accettare il mio destino di boomer o forse il mio immaginario di riferimento è un altro.
I mercatini delle pulci, l’atmosfera natalizia, gli anime anni Settanta, i libri rigorosamente cartacei, la fascinazione per l’Ottocento e il vintage, l’amore per i luoghi ricchi di passato e Storia, sono tutti elementi tradizionali che io amo. Curiosamente, i social offrono spazio anche a noi tradizionalisti, ed è bene che sia così. E no, non vogliamo vivere in una torre d’avorio zuccherosa e isolata dagli altri, anche la nostra è una filosofia di vita, un’estetica, un modo di essere e di agire.
E siamo alla fine del 2023: nel 2024 continuerò a scrivere di massimalismo, cose eclettiche, creatività, colori e tanto altro ancora.