Cultura geek,  otaku e nerd

Perché amo Lucca Comics and Games

Aspetto quel momento tutto l’anno, anche se si esaurisce in poche ore: anche quest’anno sono andata a Lucca Comics and Games, la più bella fiera italiana dedicata alla cultura nerd, che iniziai a frequentare quando era ancora un ritrovo di gente un po’ stramba e che pian piano ha cambiato il suo volto, come sono cambiata anch’io.
Lucca Comics and Games vuol dire sveglia in piena notte, abbigliamento a cipolla perché poi nelle ore centrali può far caldo e anche tanto, ore di pullman, pause bagno non sempre agevoli, ma vuol anche dire perdersi in una città splendida e sentire di far parte di un mondo, di avere un’identità, di avere un bagaglio di sogni e modelli di riferimento, cresciuti con me e che continuano a darmi molto.
Amo innanzitutto la città di Lucca, così diversa da Torino, così particolare, dove c’è tutto in una dimensione più ragionevole, dove ogni angolo nasconde una sorpresa, dove antico e pop si uniscono in maniera ottima. Amo l’atmosfera che c’è a Lucca Comics, piena di gente ordinata e civile, perché essere bizzarri ed amare fumetti e fantastico non vuol dire essere disadattati. Amo gli incontri che faccio, le foto che scatto, i chilometri a piedi e pazienza per le ossa tutte anchilosate per due giorni, ne vale sempre la pena, il bottino di volantini, pubblicazioni e qualche acquisto che mi porto a casa, i colori e i suoni che mi scaldano il cuore.
Questo è il motivo per cui io amo Lucca Comics and Games e continuerò a venirci, magari un giorno ci starò più giorni come autrice e chissà come editrice, ma lì mi sento a casa, malgrado tutto, grazie a tutto.